Omocisteina (Diabete, depressione, impotenza ecc) Stampa

Omocisteina

L'omocisteina è un aminoacido* che attualmente è sotto i riflettori della ricerca medica perché a un suo eccesso nel nostro organismo sembrano correlabili molte patologie.
In un organismo ben funzionante l’omocisteina è ritrasformata di nuovo in metionina, ed in questo processo sono prodotte altre due sostanze che hanno un’importanza essenziale per la salute, la SAMe (nota per la sua efficacia antidepressiva, antiartritica ed epatoprotettiva) ed il glutatione (antiossidante e disintossicante della massima importanza); se questo processo di riconversione non avviene in modo sufficiente, queste due sostanze essenziali vengono a mancare all’organismo.

Un tasso troppo elevato di omocisteina sarebbe infatti una causa (o un indicatore -le opinioni in proposito divergono) concomitante, se non esclusiva, di molte tra le malattie più preoccupanti e diffuse, e cioè tutte quelle che colpiscono il sistema cardiocircolatorio (ipertensione, arteriosclerosi, infarti, ischemie) e inoltre diabete, depressione, impotenza, osteoporosi, emicrania, problemi di digestione, di vista ed altro.

Oltre che per le patologie cardiovascolari, cerebrovascolari, e per la malattia di Alzheimer l'Omocisteina sembrerebbe giocare un ruolo molto importante anche in gravidanza; elevati livelli di questo aminoacido sono stati osservati infatti nelle donne affette da preeclampsia, distacco prematuro di placenta e aborti spontanei; inoltre, nelle madri dei nati in sottopeso e nel 20% di quelle dei nati con difetti del tubo neurale, tra cui la più comune anomalia è la spina bifida, si è osservato un elevato livello di Omocisteina.

In ultimo, l'iperomocisteinemia è stata anche chiamata in causa nelle fratture ossee da osteoporosi: in uno studio del 2004 infatti è stata valutata l'associazione fra i livelli plasmatici di Omocisteina ed il rischio di frattura osteoporotica.


Sul regime dietetico è opportuno spendere qualche parola; se è vero che una dieta ricca di vegetali apporta la giusta dose di folati, i vegani che non si nutrono di carne predisponendosi a un deficit di vitamina B12 hanno in genere valori medi più alti di omocisteina.


La stragrande maggioranza dei soggetti affetti da iperomocisteinemia segue cioè un regime alimentare che non garantisce il corretto apporto di vitamine del gruppo B (tutte, non solo l'acido folico).
Si deve notare che elevati livelli di omocisteina vengono spesso riscontrati nei soggetti affetti da patologie quali l'artrite reumatoide, l'ipotiroidismo, il LES e la psoriasi e in quelli che vengono sottoposti a trattamenti farmacologici a base di carbamazepina, fenitoina, isoniazide e metotrexate.


Si ritiene pertanto che un corretto apporto vitaminico quotidiano di dette vitamine sia in grado di diminuire i livelli plasmatici di omocisteina, associato ad un buono stile di vita.
Una volta nella vita tutti dovremmo eseguire il dosaggio dell'Omocisteina; qualora risultassero dei valori anormali consigliamo di rivolgersi al proprio medico.


Lo screening per l'iperomocisteinemia dovrebbe poi essere eseguito di routine:
•    nei soggetti che hanno avuto un infarto miocardico, un ictus cerebrale, una trombosi venosa profonda o una embolia polmonare;
•    nei soggetti che sono stati sottoposti ad un intervento di rivascolarizzazione miocardica mediante angioplastica percutanea o by-pass aorto-coronarico;
•    nei soggetti che sono stati sottoposti a trapianto cardiaco;
•    nei soggetti in cui è stata diagnosticata una stenosi carotidea, un'artereopatia obliterante degli arti inferiori o una qualsiasi altra forma di malattia aterosclerotica;
•    nei soggetti che presentano uno o più fattori di rischio cardiovascolare come ipertensione arteriosa sistemica, diabete mellito, dislipidemia, sindrome metabolica e familiarità per malattie cardiovascolari;
•    nei soggetti che hanno una familiarità per trombofilia;
•    nelle donne in gravidanza;
•    nelle donne che sono in terapia con anticoncezionali orali;
•    nei soggetti affetti da demenza o in quelli con familiarità per demenza;
•    nei soggetti affetti da osteoporosi;
•    nei soggetti affetti da ipotiroidismo;
•    nei soggetti affetti da psoriasi;
•    nei soggetti che assumono farmaci quali metotrexate, carbamazepina, fenitoina ed isoniazide;
•    nei soggetti che non hanno una dieta equilibrata.